Editoria, va così male? E la Germania?

Uno studio pubblicato dall’Associazione Italiana Editori a inizio 2019 fornisce dati su cui riflettere. Sono numeri macroscopici, includono più o meno tutto, ma possiamo ricavarne qualche riflessione.

Per i libri in Italia si spende più che per tutti gli altri mezzi di informazione o intrattenimento. Bene.

L’editoria europea è la più grande del mondo. Benissimo.

Quello italiano è il sesto mercato mondiale… Bene?

Questa va analizzata a fondo: i tedeschi sono 82 milioni e hanno un mercato che è tre volte il nostro con poche pubblicazioni più di noi. Francia (65 milioni di individui) e Inghilterra (66) hanno un mercato che è circa una volta e mezza il nostro (che siamo 60 milioni) ma hanno moltissime pubblicazioni annue in più.

Quindi, se l’aritmetica ci assiste, potremmo dire che in Francia e Inghilterra c’è più varietà, ma ogni singolo titolo vende molto meno che in Italia e Germania, mentre i Tedeschi pubblicano pochi libri più di noi ma ogni titolo vende tre volte. Il ragionamento fila?

Sì, ma c’è ancora qualcosa che non quadra, e non solo per noi.

Quali che siano pubblicazioni e mercato, Inglesi e Francesi leggono tantissimo, i Tedeschi molto meno e noi ancor peggio.

Da queste statistiche si ricava che noi Italiani, superati in questo dai Tedeschi, utilizziamo i libri per scopi differenti dal leggerli.

Forse i nostri tavoli hanno molte gambe spaiate? Gli interior designer ci costringono a riempire pareti con inutili oggetti che non verranno mai aperti? O forse…

Molti articoli e saggi, e articoli di saggi, dicono che l’editoria italiana non è che una bolla, una creatura mitologica che si ciba di se stessa, fatta di libri che vengono pubblicati, distribuiti, ritirati e infine stoccati in attesa del macero.

Tutto questo processo genera introiti anche se non per gli editori e ancor meno per gli autori. La cosa tragica è che il tutto può avvenire senza il contributo del lettore/acquirente, che può così lasciare i propri neuroni dormire tranquilli davanti ai programmi del palinsesto televisivo pomeridiano e abbrutirsi senza alcun senso di colpa.

Così noi, soliti Italiani… ma i Tedeschi? Pubblicano poco, leggono meno, ma per farlo spendono un sacco di soldi?

(Dati e immagini diffusi pubblicamente dal sito AIE, titolare del copyright)

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