di Joël Dicker
Mi sono avvicinato a questo libro fra pareri discordi.
All’inizio ne sono rimasto conquistato, la prosa è rapida e leggera, qualche cliffhanger qui e là ti attira a continuare, la vicenda, e in particolare il suo graduale disvelarsi, è sicuramente interessante.
Verso metà sorge una sensazione: seicento pagine? Siamo sicuri? E poi un’altra: se mi descrive ancora una volta quella stessa scena lo chiudo. E invece si continua a leggere con piacere, sopportando il ritornare venti volte sugli stessi momenti. La storia è bella, la prosa continua a essere leggera e piacevole.
Alla fine… Alla fine i cliché abbondano in questo romanzo: il mentore e il pupillo, la tavola calda, la casa da scrittore, certa editoria che ormai appartiene al passato remoto anche in america, la lolita, l’agente, l’avvocato, la madre esaurita. Tutto molto ingenuo e già sentito. L’originalità e il gusto rimane a mio parere nel personaggio del buon Marcus Goldmann, impareggiabile impostore, che dedica la sua vita a infilarsi nelle pieghe del sistema per ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo. Un genio!
Conclusione: bello, con trecento pagine in meno addirittura un capolavoro.
Estate 1975. Nola Kellergan, una ragazzina di 15 anni, scompare misteriosamente nella tranquilla cittadina di Aurora, New Hampshire. Le ricerche della polizia non danno alcun esito. Primavera 2008, New York. Marcus Goldman, giovane scrittore di successo, sta vivendo uno dei rischi del suo mestiere: è bloccato, non riesce a scrivere una sola riga del romanzo che da lì a poco dovrebbe consegnare al suo editore. Ma qualcosa di imprevisto accade nella sua vita: il suo amico e professore universitario Harry Quebert, uno degli scrittori più stimati d’America, viene accusato di avere ucciso la giovane Nola Kellergan. Il cadavere della ragazza viene infatti ritrovato nel giardino della villa dello scrittore, a Goose Cove, poco fuori Aurora, sulle rive dell’oceano. Convinto dell’innocenza di Harry Quebert, Marcus Goldman abbandona tutto e va nel New Hampshire per condurre la sua personale inchiesta. Marcus, dopo oltre trent’anni deve dare risposta a una domanda: chi ha ucciso Nola Kellergan? E, naturalmente, deve scrivere un romanzo di grande successo.
Confermo la tua stessa sensazione sul numero di pagine che a tratti ti chiedi: ma non l’aveva già detto? Però la storia è avvincente, a tratti ti convince di una versione e a tratti di altre per poi arrivare al finale. Un buon libro.