La notte dei tempi

di Renè Barjavel


Molto incuriosito dal fatto che l’autore sia stato lo sceneggiatore della serie di film su don Camillo, ho acquistato d’impulso e divorato in tre giorni questo libro. Fantascienza francese del 1968? Sì, ottima fantascienza, attuale, visionaria. L’autore immagina che l’attuale civiltà umana non sia la prima, ma il frutto della sopravvivenza di pochi individui della precedente che si è autodistrutta in una guerra senza senso. Prima della fine, il sommo scienziato di Gondawa riesce a mettere se stesso e una donna in una capsula di conservazione che viene ritrovata da una spedizione francese sotto i ghiacci dell’Antartide. Il risveglio della donna ci permette di vedere il suo mondo attraverso le sue memorie. Il mondo che ci presenta è infinitamente più progredito del nostro, con l’abolizione della povertà, delle malattie, la colonizzazione della Luna e di Marte. Eppure non mancano i contrasti, le proteste, l’emarginazione. Gli individui evoluti e perfetti sono costretti a vivere nel sottosuolo per sfuggire alle distruzioni causate dalle guerre e cadono nell’errore di scatenare il conflitto finale che porterà alla loro fine e alla devastazione del pianeta. “La notte dei tempi” è un romanzo di piacevolissima lettura, pieno zeppo di geniali invenzioni e che non patisce per nulla il passare del tempo. I governi, la politica mondiale, gli uomini e le loro motivazioni a volte nobili e altre meno sono sempre gli stessi, la tendenza dell’umanità ad autosabotarsi per fini gretti e inspiegabili alla luce della ragione è una costante della nostra razza di scimmie subevolute che Barjavel mette il luce con disarmante cinismo e lucida ironia. “La notte dei tempi” è un libro da riscoprire e a cui dare maggiore riconoscimento, a mio parere da inserire di diritto il quell’Olimpo della fantascienza classica occupato dagli Asimov, Dick, Herbert… e Renè Barjavel!


Sotto il sole accecante dell’Antartide una spedizione francese, impegnata in rilevazioni di routine, s’imbatte per caso in una scoperta sensazionale: a 900 metri di profondità, intrappolati nella roccia, vengono rinvenuti i resti di una civiltà antichissima, primordiale, che pare aver posseduto conoscenze scientifiche futuristiche. Quando poi, da quel passato perduto, riemergono i corpi ibernati di un uomo e di una donna, la scoperta si trasforma in rivelazione. Ben presto i governi, le Nazioni unite e gli spettatori di tutto il mondo, incollati davanti ai notiziari, capiscono che in quelle lande desolate è in gioco il futuro dell’umanità. Capace di mescolare thriller e denuncia ecologica con una strabiliante inventiva affabulatoria, La notte dei tempi è un viaggio straordinario attraverso gli enigmi dell’amore e gli azzardi del progresso, una storia senza tempo intrisa della forza dei grandi miti di fondazione delle civiltà. Con questo romanzo pubblicato all’inizio del 1968 – che già prefigura i moti del Maggio francese – René Barjavel è entrato di prepotenza nell’olimpo dei maestri della fantascienza mondiale.

Ti piace? Condividilo!
Twitter
Visit Us
INSTAGRAM
RSS